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Oleolito di Iperico

L’oleolito di iperico è ottenuto dalla macerazione dei fiori di colore giallo intenso di Hypericum perforatum in un olio vegetale.

L’oleolito di Iperico può essere impiegato per le sue proprietà cicatrizzanti ed emollienti, capaci di stimolare la rigenerazione cellulare. Per questo il motivo è usato da sempre contro le ustioni, l’eritema solare, macchie della pelle, psoriasi, secchezza della cute del viso e del corpo, invecchiamento cutaneo, piaghe da decubito, smagliature, cicatrici provocate anche dall’acne.

Inoltre possiede un’azione analgesica sui dolori articolari.

Come si prepara l’olio di iperico

La ricetta prevede la raccolta manuale dei fiori che, ancora freschi, si mettono in un vasetto di vetro a chiusura ermetica, e ricoperti d olio di semi di girasole. Si chiude il contenitore e si espone al sole per 1 mese circa.

Già dopo un po’ di tempo l’olio assume un’intensa colorazione rosso rubino. Capovolgere il vaso di tanto in tanto al fine di ottimizzare l’estrazione dei principi attivi. Terminato il tempo di esposizione alla luce del sole, si recupera l’olio, filtrandolo con un passino, per poi travasarlo in una bottiglia o in un vasetto di vetro a chiusura ermetica al riparo da fonti di luce.

Wikipedia riporta:

L’olio di iperico ha caratteristiche diverse in funzione delle parti della pianta utilizzate, della stagione della raccolta e delle procedure di estrazione. Non esiste una procedura standard per la preparazione dell’oleolito. Le procedure descritte nella Pharmacopaea Helvetica ed in quella tedesca differiscono per procedura, olio di macerazione, rapporto droga/olio.

Il tipico olio di iperico è limpido con un colore rosso rubino e può essere prodotto con 250 gr, di fiori e parti aeree secche o fresche in un litro di olio, di oliva, girasole, lino, mais, palma, vinacciolo o analoghi.

Il contenitore in vetro trasparente si mantiene in ambiente caldo per la fermentazione e soluzione delle componenti lipofile. Le parti botaniche vengono sminuzzate e frequentemente mescolate per aumentare l’estrazione. Si rimuove l’acqua, in genere con sali igroscopici, solfato di sodio o simili. Il contenitore sigillato viene poi esposto alla luce solare per 4-8 settimane.

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